In arrivo nuove regole per gli uffici pubblici per far fronte alla crisi energetica.
Il governo sta cercando di trovare le soluzioni più adeguate per scongiurare gli effetti economici della crisi energetica che stiamo affrontando. Intanto arriva la stretta dalla commissione Ambiente e Attività produttive per i riscaldamenti negli uffici pubblici. La commissione ha approvato un emendamento al decreto bollette che impone una stretta su riscaldamento e aria condizionata delle pubbliche amministrazioni.
Questa stretta andrà in vigore dal 1° maggio al 31 marzo 2023 e prevede che la temperatura negli uffici pubblici non potrà superare i 19 gradi in inverno e potrà scendere a massimo 27 gradi in estate. Arriva un primo segnale per combattere lo spreco di energia che parte proprio dagli uffici pubblici dove spesso in inverno fa troppo caldo e in estate si congela. Quindi stop a temperature estreme per ridurre l’utilizzo e lo spreco di energia.
A questi limiti si sono aggiunti due gradi di tolleranza, quindi potendo arrivare a 21 gradi in inverno 25 gradi in estate. L’emendamento è arrivato dal M5S approvato dalle commissioni Ambiente e Attività produttive. Le misure del decreto bollette ammontano a quasi 8 miliardi, di cui circa 5,5 per il caro energia con la cancellazione degli oneri di sistema per le utenze domestiche per il secondo trimestre e il potenziamento del bonus sociale.
Tutte le novità previste
Inoltre sono previste anche liberalizzazioni per le rinnovabili, tra le novità anche la semplificazione della procedura per installare un impianto fotovoltaico. Previsto anche l’aumento della produzione di gas nazionale di cui un terzo andrà alle piccole e medie imprese gasivore a prezzi calmierati. Il ddl riguardanti “Misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriai”‘ sarà alla Camera lunedì.
La misura del limite alle temperature di climatizzatori e termosifoni arriva dopo la battuta sarcastica di Draghi sullo scambio della pace con i climatizzatori. Un tema caro agli italiani perché, secondo l’Istat il 70% delle spese energetiche delle famiglie è per riscaldamento e raffreddamento degli appartamenti. D’inverno, il 50,3% usa il gas e il 18,3% l’energia elettrica.